La religione dei Navaho

A differenza dei Pueblo, le cui credenze erano più incentrate sul gruppo, i Navaho davano maggiore importanza all'individuo.

secondo i loro miti i Navaho erano emersi dal mondo degli inferi in una terra delimitata da montagne, come il monte Taylor e i san Francisco Peaks.

due potenti principi creatori sovrannaturali, il primo uomo e la seconda donna originarono la luce, il sole e le stelle, ma queste furono disperse dal coyote ingannatore. 

la donna sposò il sole e mise al mondo gli dei gemelli della guerra (il nato nell'acqua e l'uccisore di mostri) i quali eliminarono la maggior parte dei mostri malvagi che tormentavano i Navaho, senza però riuscire a scacciare la malattia.

nella religione Navaho non esiste un essere supremo: le divinità che contano sono la donna madre dei gemelli, i due eroi gemelli e quelli di minore entità sono gli Yeis rappresentate dal tuono, dal fulmine e dal vento.

i Navaho credono che il mondo e i suoi abitanti debbano essere conservati in armonia fisica e psichica. quando queste gente viene turbata dai fantasmi (Chindi in lingua Navaho) o streghe allora si deve procedere agli adeguati riti riparatori.

queste cerimonie lunghe e complesse arrivano a durare anche nove giorni, e includono preghiere, bagni di vapore, danze e riti di pittura con sabbia.

il più famoso tra questi riti della benedizione affinché si possa "camminare nelle bellezza" il canto notturno (o Yeibichai in lingua Navaho) è un importante rituale, per curare l'ansia, o le malattie mentali, con danzatori mascherati che rappresentano gli Yeis; le maschere vengono fatte indossare ai bambini, perché in questo modo possano vedere il mondo attraverso gli occhi degli Yeis. 

altre pratiche rituali includono le Entah (danza delle donne), un tempo rituale di purificazione per i guerrieri in cui compaiono i danzatori neri (i buffoni) e il canto della montagna (danza del fuoco)

Skinwalker, “Colui che cammina nella pelle”, è una parola inglese che traduce in modo impreciso il termine navajoYenaldooshi o Naglooshi, che significa letteralmente “con esso, cammina su tutte e quattro”. Entrambe queste definizioni si riferiscono a un particolare tipo di “mutaforma” della mitologia Navaho, uno stregone in grado di assumere le forme di diversi animali indossandone la pelle. Gli Skinwalkers possono tramutarsi in lupo, cervo, corvo, gufo o anche in palle di fuoco sfreccianti nel cielo, ma la metamorfosi più ricorrente che viene a loro associata è quella in coyote. Il risultato è un ibrido mostruoso, che si aggira di notte nelle terre desolate del sud ovest degli Stati Uniti, recando dolore e tormento agli uomini. Gli Skinwalkers possono muoversi a grande velocità, tanto da eguagliare un’auto in corsa, ma i loro movimenti non sono mai del tutto naturali: le impronte che lasciano sul suolo sono scoordinate, e c’è chi racconta di averli visti correre all’indietro, con gli arti ritorti in posizioni impossibili.

Secondo la tradizione Navaho, se si incontrasse uno Skinwalker, la cosa più importante sarebbe non guardarlo negli occhi: se ciò avviene, vi dovrà uccidere soffiandovi sul volto una polvere letale ricavata dalle ossa dei cadaveri. Potreste provare a sparargli: se ferito o ucciso, il mutaforma assumerà di nuovo le proprie fattezze umane. Oppure, se conosceste i canti sacri nativi o aveste degli amuleti, potreste cercare di tenerlo a distanza: gli Yenaldooshi, infatti, odiano tutto quello che è sacro e si dice che non riescano a resistere alla tentazione di profanare le immagini sacre, distruggendole o cospargendole con la loro urina.

Dando fede alle credenze dei Navaho, di giorno questi esseri misteriosi si nascondono nel buio delle caverne, alle cui pareti appendono le pelli che usano per trasformarsi. Nelle loro tane, siedono nudi, i volti coperti da maschere, tra ceste piene di carne umana, osservati soltanto dalle vuote occhiaie dei teschi delle loro vittime. Sul suolo, raffigurano le loro vittime con disegni di sabbia, sui quali in seguito lanciano dei fagioli magici, per inoculare malattie e sofferenze. Ma è soprattutto durante la notte che gli Skinwalkers si aggirano e compiono le loro azioni rivoltanti, che includono il cannibalismo, la violazione delle tombe per fabbricare la loro polvere, il rapimento di bambini e neonati, la mutilazione del bestiame, l’assassinio di vittime innocenti o di coloro che, anche solo inavvertitamente, li hanno offesi.