curiosità

Augh è una parola di saluto attribuita ai nativi americani del Nord America, spesso accompagnata da un gesto con la mano alzata e il palmo rivolto in avanti. Si tratta di uno stereotipo, utilizzato a volte nel western o nelle raffigurazioni scherzose dei nativi, non corrispondente a una reale abitudine degli indiani.

 

L'italiano "augh" deriva dal corrispondente inglese how o howgh, che ha pronuncia simile, ma con h aspirata iniziale e con il "gh" finale muto. La parola, entrata nell'inglese all'inizio del XIX secolo, potrebbe derivare da espressioni realmente esistenti presso alcuni nativi, come il sioux háo o l'omaha hou.

Una parola di pronuncia molto simile, Ha'u, è presente anche nella lingua lakota e significa un saluto rivolto a un maschio adulto, ma si tratta probabilmente di un prestito linguistico, dato che le caratteristiche della parola sono insolite per quella lingua.

Per quanto riguarda il significato di affermazione, Jean de Brébeuf riporta che le comunità di uroni, quando uno di loro terminava un discorso in un'assemblea, usavano rispondere in coro con un forte e sospirato "haau", più forte quando approvavano quanto era stato detto.

 

 

Scotennare il nemico era una usanza più che altro diffusa solo in alcune zone del Nord America anche se i film sugli indiani e cowboys hannno sempre cercato di far credere fosse una usanza molto diffusa: quando si parla di scalpo, si intende una porzione di 5 centimetri circa di cuoio capelluto, comprensiva della pelle che sorregge i capelli, che veniva asportata mediante un unico taglio rapido con un coltello a vlte nemmeno così affilato, mentre si trattenevano i capelli con l'altra mano, per sollevare la pelle a sufficienza così da tagliare in maniera netta e il più rapido possibile.

Alle volte il coltello non era molto affilato, come ho detto e l'indiano americano di turno si aiutava con i denti: se la vittima era fortunata, poteva sperare di essere già morta durante l'operazione di scalpo, ma generlamente le vittime, se non erano ferite dalla battaglia, morivano di infezione per via del taglio effettuato con lame non pulite e per lo shock occorso; se l'atto dello scalpo veniva correttamente messo in opera, si percepiva il classico suono simile a quando si apre un barattolo sigillato di vetro, una specie di "plop", che indicava che la pelle si era staccata dal cranio.

Gli scalpi migliori erano ritenuti quelli tolti da guerrieri forti affrontati in battaglia, mentre quelli dei soldati bianchi avevano poco o nessun valore, venivano scotennati più per sfregio che per vantarsi di possederne i capelli, infatti il soldato portava i capelli corti e combatteva differentemente dal guerriero indiano per questo non lasciava spazio al guerriero dei nativi americani medio che potesse pensare al coraggio del soldato.

Probabilmente il primo ad avere l'idea di pagare per prendere gli scalpi indiani fu il governatore della Nuova Olanda. la colonia del Massachusetts pagava l'equivalente di 60 dollari, nel 1703, per ogni scalpo indiano, verso la metà del secolo la Pennsylvania offriva 134 dollari per ogni scalpo di maschio indiano e 50 per quella di una donna. I francesi non erano da meno, offrendo ricompense a ogni indiano Micmac che riportava uno scalpo dei loro nemici Beothuk di Terranova.

 

 

Le prime armi dei nativi americani quasi sempre erano in pietra lavorata in qualche modo e la selce era la pietra più efficace da usare quando si costruiva un'arma. Il processo di creazione di armi di selce era chiamato knappers Flint (knapper= scheggiatura) e i produttori di armi vennero così denominati "knappers Flint". Molte armi dei nativi americani erano costruite con una combinazione di materiali come ad esempio potevano essere fatte una freccia o una lancia che avevano una pietra o un osso come punta attaccato ad un pezzo di legno il cui legame veniva solidificato mediante avvolgimento di tendine animale oppure usando qualche tipo di colla naturale prodotta da  piante autoctone. Sulle frecce si attaccavano anche piume per renderle più stabili in volo riuscendo ad avere una maggiore precisione e raggiunde una distanza ulteriore. Tra le amri dei nativi americani si possono trovare tomahawk, asce, lance, archi e frecce, scudi, coltelli, Atlatl - "lanciatori di lancia molto diffusi nel Mesoamerica, mazze da guerra, punte di freccia, martelli da battaglia, bastoni fatti di mascella animale e fionde. Anche se questi vennero tutti realizzati in pietra pur se primitive erano armi mortali usate nella maniera corretta.

L'arco e le frecce sono stati i più comuni tipi di armi usate dai nativi Americani. Diversi tipi e formati vennero progettati per la caccia e per combattere. Gli archi fatti per coloro che andavano a cavallo erano più piccoli di quelli usati da chi doveva usarli a piedi. Questa arma consentiva di raggiungere certe distanze altrimenti non raggiungibili con altri mezzi garantendo la possibilità di scagliare molte frecce in poco tempo, si usarono in certi casi anche frecce avvelenate.

Esisteva un arco grande, long bow, giustamente chiamato "arco lungo" usato sia da guerrieri a piedi che dai cacciatori per via della potenza che aveva, ma venne costruito anche un arco corto per i guerrieri che dovevano attaccare i nemici stando a cavallo e dove un arco troppo esteso non sarebbe stato di nessuna utilità, aveva infatti la parte terminale dove si innestava la corda molto più piccola e ricurva per possedere comunque una certa potenza ma occupando poco spazio.

Il Tomahawk era un ascia usata come arma che aveva un manico di legno con una testa in pietra. Il tomahawk poteva essere utilizzato per combattere a stretto contatto con l'avversario o come arma da lancio: per il suo uso originario era stato fatto con la lama in pietra ma con l'avvento degli europei venne sostituita con una lama in metallo (verso il 1600) divenendo molto più leggera e tagliente.

Lunghe lance vennero usate da cavalieri per battere i loro nemici dalla loro cavalleria: una lancia forniva ai nativi americani una leva e una certa protezione durante la battaglia lancia che spesso decoravano con piume e scalpi per dare loro un aspetto intimidatorio indicando la propria pericolosità di fronte al nemico.

L'Atlatl è un antico mezzo di "propulsione" che aiuta ad avere maggiore spinta nel caso si voglia lanciare un giavellotto a maggiore distanza, il suo uso era famoso in varie parti del mondo mentre nelle americhe il suo utilizzo fu maggiormente riconosciuto nell'America centrale ma anche tra i popoli Pueblo e nell'sud-est.